Piano Regolatore Generale (IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.) VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI STAFFOLO |
Comune di STAFFOLO Provincia di Ancona |
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RELAZIONE BOTANICO-VEGETAZIONALE |
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INDICE
PREMESSA
Il territorio del comune di Staffolo ricade in area di media collina ed è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari incisi da fossi di scolo che confluiscono in fossati o torrenti di dimensioni maggiori. Sul colle più alto sorge il nucleo urbano di Staffolo che dall’alto dei suoi circa 450 metri s.l.m. domina tutto il territorio comunale. In generale, dal punto di vista delle emergenze botaniche, è doveroso precisare che nell’ambito del comune di Staffolo non si rinvengono elementi di pregio del sottosistema botanico-vegetazionale (es: Aree floristiche, Foreste e boschi demaniali, Pascoli montani, Zone umide, ecc.) a testimonianza quindi di una ridotta valenza naturalistico-ambientale del territorio indagato. Il territorio comunale infatti è caratterizzato da un assetto vegetale semplificato per la forte componente agraria. Le non proibitive pendenze del terreno (ad eccezione delle zone calanchive) hanno favorito la completa meccanizzazione del territorio e con essa la diffusione capillare delle colture agricole estensive che hanno determinato negli anni una modifica della vegetazione originaria. L’esigenza di aumentare la produzione agricola (cereali, piante industriali, ecc.) ha considerevolmente ridotto, se non eliminato del tutto, i soprassuoli agrari e la vegetazione spontanea che fino agli anni ’60 dominavano gran parte della superficie del territorio marchigiano. Soltanto l’avvento della nuova Politica Agricola Comunitaria (P.A.C.) ha segnato la diminuzione dello sfruttamento dei suoli agricoli, essa infatti oltre ad incentivare la messa a riposo di parte delle terre coltivate ed il rimboschimento delle stesse con specie arboree da legno (noce, ciliegio, ecc.), ha incrementato soprattutto nelle zone vocate, come nel nostro caso, lo sviluppo di colture legnose (Viti ed Olivi) che hanno determinato un “rinverdimento” dei terreni agricoli. L’effetto di tale politica ha determinato l’espansione della vegetazione arborea ed arbustiva nel territorio, con successivo incremento della vegetazione naturale, della fauna terrestre e dell’avifauna, in altre parole l’effetto della sopra citata politica ha prodotto un incremento generale della biodiversità. 1. METODOLOGIA DI STUDIO
Premesso che l’indagine botanica è circoscritta soltanto ad una parte del territorio comunale, ovvero a quelle aree da destinare ad insediamenti residenziali, lo studio è stato concepito in tre fasi: 1. operazioni di lettura cartografica 2. operazioni di campagna; 3. operazioni di sintesi e stesura della relazione e della carta finale. Nella prima fase si è proceduto all’utilizzazione del materiale cartografico disponibile per le zone in questione (ortofotocarta e carta fitovegetazionale in scala 1:10.000 e tavolette I.G.M. in scala 1:25.000) dal quale sono state individuate e fotointerpretate le formazioni vegetali esistenti nelle zone di studio. Nella seconda fase si è proceduto ad una verifica in campo delle informazioni raccolte sul materiale cartografico, in particolare sono state evidenziate le formazioni vegetali più interessanti sia in termini di tipologia che di dimensioni. Successivamente, uno studio più dettagliato ha permesso di evidenziare i parametri che definiscono i diversi tipi di cenosi, al fine di verificare lo loro struttura, composizione e le condizioni attuali della biodiversità esistente, dati fondamentali ai fini del mantenimento degli assetti vegetazionali di maggior pregio. La terza ed ultima fase è quella di compilazione e stesura su carta del materiale raccolto nelle fasi precedenti. In particolare verrà redatta una relazione descrittiva ed una carta fitovegetazionale di tutto il territorio comunale, anche al fine di definire eventuali ambiti di tutela che dovranno essere rispettati. 2. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO
La normativa di riferimento per la redazione del presente studio si rifà al P.P.A.R. regionale che non richiede, nella fattispecie, la stesura di strumenti cartografici, limitandosi alla individuazione e ad un censimento degli elementi appartenenti alle diverse categorie del patrimonio botanico vegetazionale, ciò nonostante per completezza e facilità di lettura si è ritenuto opportuno predisporre una cartografia specifica, accompagnata da una dettagliata relazione tecnica. L’altra normativa che recentemente è entrata in vigore è la L.R. n. 6 del 23/02/2005, denominata “Legge forestale regionale” che definisce le possibili formazioni vegetali esistenti in aree agricole del territorio comunale (Zone E) e per alcune di esse ne prevede la tutela. In particolare la normativa prevede, in specifici casi, la possibilità di abbattimento di specie tutelate, subordinata alla compensazione, mediante piantumazione, delle essenze eliminate, operazione da effettuarsi nei tempi e nei modi previsti dalla normativa.
3. ASSETTO ATTUALE DELLA VEGETAZIONE
Gran parte del territorio della provincia di Ancona, compreso tra la linea di costa ed i primi rilievi appenninici è caratterizzato da una marcata antropizzazione che nel corso dei secoli ne ha fortemente modificato l’assetto originario. Come descritto in premessa, la rapida evoluzione della meccanizzazione agricola e delle tecniche colturali registrate nella seconda metà del novecento hanno profondamente modificato le caratteristiche tipiche del paesaggio agrario, comprese le formazioni vegetali. Attualmente pertanto le residue cenosi arboreo-arbustive, più o meno naturali, vanno a costituire vere e proprie “isole di rifugio” di biodiversità, localizzate soprattutto lungo corsi d’acqua o impluvi naturali, e/o su pendii troppo ripidi, o in prossimità di insediamenti abitativi o di culto, tutte zone dove il mezzo meccanico non riusciva ad arrivare. Come già indicato in premessa è doveroso ribadire che nell’ambito del comune di Staffolo non si rinvengono elementi di pregio del sottosistema botanico-vegetazionale (es: Aree floristiche, Foreste e boschi demaniali, Pascoli montani, Zone umide, ecc.), le sole formazioni vegetali individuate nel territorio comunale sono tutte riferibili alla sola categoria degli elementi diffusi del paesaggio agrario così come previsto dall’art. 37 delle N.T.A. del P.P.A.R..
4. CARATTERISTICHE DELLA VEGETAZIONE NEL TERRITORIO COMUNALE
Il territorio comunale di Staffolo ricade in un range altitudinale compreso tra i 150 ed i 450 metri s.l.m. ed è compreso, secondo la classificazione del Pavari (1916) che associa i parametri climatici con la vegetazione arborea, nella zona fitoclimatica del “Lauretum”, in cui l’Alloro è una delle specie più rappresentative. Dal punto di vista prettamente climatico invece, secondo Koppen l’area può essere classificata come caldo-temperata con precipitazioni di circa 800 mm. annui a regime subequinoziale, ovvero con due punte massime di precipitazioni, una primaverile e l’altra autunnale. La vegetazione di riferimento è quella definita in letteratura, orizzonte delle latifoglie eliofile, in cui prevalgono formazioni quercine, diffuse storicamente nella regione collinare submediterranea e sul piano basale degli Appennini. Tali formazioni, un tempo veri e propri boschi, in alcuni casi anche planiziari, si possono suddividere in tre tipi principali in base alle caratteristiche pedoclimatiche (suolo, esposizione, falde idriche, ecc.): · querceti igrofili (Farnia e Carpino bianco) localizzati in zone pianeggianti con falda superficiale; · querceti mesofili (Cerro e Carpino nero) in zone alto collinari ad esposizione settentrionale, in suoli anche argillosi; · querceti xerofili (Roverella ed Oppio) in zone collinari esposte prevalentemente a sud ed in terreni xerici. Nella maggior parte del territorio comunale le peculiari caratteristiche pedoclimatiche hanno favorito lo sviluppo di querceti xerofili a scapito di quelli igrofili e mesofili. Invece, in corrispondenza di corsi d’acqua o impluvi naturali, spesso caratterizzati da terreni idromorfi, è comune la presenza di formazioni ripariali con Salici, Pioppi, Ontano nero ed Olmo campestre. Le formazioni vegetali presenti nel territorio comunale possono essere suddivise in tre tipologie: formazioni areali, formazioni lineari, formazioni puntiformi.
Fanno parte delle formazioni areali le seguenti cenosi: · Boschi residui a prevalenza di Roverella, · Boschi di Robinia, · Bosco ripariale a prevalenza di Salice bianco e Pioppo nero, · Vegetazione calanchiva, · Arbusteto di Ligustro e Prugnolo spinoso, · Terreni incolti a pascolo, · Soprassuoli agrari: Oliveti e Vigneti, · Parchi e giardini, pubblici e privati, caratterizzati da latifoglie autoctone e/o conifere, · Rimboschimenti effettuati con specie arboree da legno e/o resinose.
Rientrano nelle formazioni lineari le seguenti cenosi: · Alberature stradali e poderali di Roverella, · Alberature stradali e poderali di Gelso, · Siepi poderali di Olmo campestre, · Siepi stradali e poderali di Tamerice.
Le formazioni puntiformi sono composte da: · Esemplari arborei isolati di Roverella o altre essenze.
FORMAZIONI AREALI
Boschi residui a prevalenza di Roverella
Sul versante occidentale del territorio comunale si rinvengono i boschi residui di Roverella (Quercus pubescens) spesso associata a vegetazione arbustiva che costituisce il sottobosco.
Boschi di Robinia
La Robinia (Robinia pseudoacacia), originaria dell’America settentrionale, è stata introdotta in Europa intorno al 1650 ed attualmente si è naturalizzata nel nostro paese colonizzando soprattutto scarpate ed aree incolte. Infatti si propaga molto velocemente per via vegetativa e questo ne ha permesso lo sviluppo in gran parte del nostro paese. Possiede un apparato radicale fascicolato che contribuisce a consolidare scarpate e pendii e pertanto può essere impiegata nella sistemazione a verde di terreni in pendenza o come specie miglioratrice nei rimboschimenti di terreni degradati.
Bosco ripariale a prevalenza di Salice bianco e Pioppo nero
Per bosco ripariale si intende la vegetazione arborea ed arbustiva che si sviluppa lungo le rive dei corsi d’acqua. La vegetazione arborea prevalente è costituita da Salice bianco (Salix alba) associata a Pioppo nero (Popolus nigra) accompagnata saltuariamente da altre specie arboree quali l’Olmo campestre (Ulmus minor), il Pioppo bianco (Popolus alba), L’Ontano nero (Alnus Glutinosa). Il bosco è spesso delimitato lungo il bordo esterno, dove la falda acquifera si abbassa rispetto al piano di campagna, assicurando così un maggior spessore di terreno franco da ristagni idrici, da singoli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) o addirittura da filari di Robinia (Robinia pseudoacacia).
Vegetazione calanchiva
Nel versante nord orientale del territorio comunale si rinvengono alcune zone in erosione denominate calanchi in cui prevale una vegetazione quasi esclusivamente erbacea composta da graminacee spontanee (Festuca, Bromus, ecc.), associate a specie arbustive quali Ginestra (Spartium junceum), Rovo (Robus ulmifolius), Tamerice (Tamarix gallica) e, nelle zone più umide, da Sanguinello (Corpus sanguinea) e Olmo campestre (Ulmus minor). In particolare proprio in prossimità delle zone calanchive della frazione Coste si rinvengono gli arbusteti di Ginestra (Spartium junceum).
Arbusteto di Ligustro e Prugnolo spinoso
Tale formazione vegetale si rinviene in corrispondenza di terreni in forte pendenza, impossibili da meccanizzare e dove pertanto la vegetazione arbustiva ha riconquistato i suoi spazi sviluppando una copertura uniforme composta prevalentemente da Ligustro e Prugnolo spinoso.
Terreni incolti
Si rinvengono nelle aree in cui vengono sospese, per vari motivi, le pratiche agricole e pertanto nel tempo si sviluppa una vegetazione che dapprima è solo erbacea ed in seguito anche arbustiva. In particolare tale vegetazione la ritroviamo concentrata soprattutto in prossimità delle zone calanchive le quali sono inserite in un contesto paesaggistico uniforme composto da seminativi nudi e terreni incolti inerbiti utilizzati esclusivamente per il pascolo degli ovini. In tali suoli si sviluppa una vegetazione caratterizzata prevalentemente da specie erbacee, quali l’Enula ceppitoni (Enula vischiosa) ed il Senecio serpeggiante (Senecio erucifolius).
Soprassuoli agrari: Oliveti e Vigneti
Rientrano in questa categoria le colture agrarie legnose oliveti e vigneti, che si rinvengono in ambiente rurale. Tali soprassuoli vengono coltivati in forme di allevamento diverse, in cui prevale l’allevamento a spaliera (filare) nei vigneti ed il vaso negli oliveti. Data la vocazione vitivinicola ed olearia del territorio comunale sia le viti che gli olivi vengono attualmente coltivate in coltura specializzata e non più consociate con altre colture (seminativo arborato) o maritate con l’Oppio (Acer campestre) come accadeva alcuni decenni or sono. Pertanto i soprassuoli consociati che attualmente si rinvengono, non sono altro che ricordi di un sistema di coltivazione oramai superato.
Parchi e giardini pubblici e privati
Rientra in questa categoria la cosiddetta vegetazione ornamentale che troviamo radicata all’interno di parchi e giardini sia pubblici che privati. In particolare si tratta di formazioni vegetali composte sia da latifoglie che da conifere. Tra le latifoglie vanno citate il Leccio (Quercus ilex), la Roverella (Quercus pubescens), il Tiglio (Tilia spp.), l’Ippocastano (Aesculus ippocastanum) l’Acero negundo (Acer negundo), mentre tra le resinose si rinviene il Pino d’aleppo (Pinus halepensis), il Pino domestico (Pinus pinea), il Cipresso comune (Cupressus sempervirens), il Cedro (Cedrus deodora), il Cipresso dell’arizona (Cupressus glabra), l’Abete rosso (Picea excelsa).
Rimboschimenti con specie da legno e/o resinose
Rientrano in tale categoria tutti gli imboschimenti che più o meno recentemente sono stati effettuati anche in osservanza delle nuova P.A.C. (politica agricola comunitaria). Si tratta della piantumazione di terreni più o meno marginali con specie arboree da legno (Noce, Ciliegio, ecc.) o con specie resinose (Pino d’aleppo, Pino nero e Cipressi dell’arizona).
FORMAZIONI LINEARI
Alberature stradali e poderali di Roverella
Si intendono tutti gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) disposti in fila lungo strade e campi coltivati che contribuiscono a creare zone d’ombra e di riparo lungo le strade e a delimitare i campi e le proprietà.
Alberature stradali e poderali di Gelso
Frequenti sono anche i filari costituiti da altre specie come il Gelso (Morus alba e Morus nigra) originario dell’Asia centrale ed introdotto in Italia per l’allevamento del baco da seta. Attualmente il Gelso viene piantumato e coltivato solo a scopo ornamentale soprattutto per creare fitte zone d’ombra lungo strade e corti coloniche.
Siepi poderali di Olmo campestre
Siepi di Olmo campestre (Ulmus minor) si rinvengono soprattutto in corrispondenza di terreni idromorfi, ovvero lungo fossi di scolo delle acque meteoriche, nonché lungo scarpate poderali poste a confine tra campi coltivati e diverse proprietà.
Siepi stradali e poderali di Tamerice
A differenza dell’Olmo campestre (Ulmus minor), le siepi di Tamerice (Tamarix gallica) si rinvengono soprattutto in corrispondenza di terreni xerici, sempre disposte a delimitare strade poderali o campi coltivati.
FORMAZIONI PUNTIFORMI
Esemplari arborei isolati di Roverella o altre essenze tutelate
Il paesaggio rurale è caratterizzato da singoli esemplari, anche secolari, di Roverella (Quercus pubescens), o anche di altre essenze, che sono radicati lungo strade, in prossimità di corti coloniche, lungo i confini poderali oppure isolati in mezzo ai campi. Tali essenze, soprattutto se secolari, costituiscono dei veri e propri monumenti rurali che caratterizzano il paesaggio collinare marchigiano.
5. CONSISTENZA E TIPOLOGIA DELLE FORMAZIONI VEGETALI NELLE AREE OGGETTO DI STUDIO
Osservando in dettaglio le aree oggetto di variante al P.R.G. vigente, si evidenzia che le formazioni vegetali più comuni che insistono nelle zone in questione sono le seguenti: 1. Siepi poderali di Olmo campestre, 2. Soprassuoli agrari: vigneti ed oliveti; 3. Rimboschimenti con resinose, 4. Esemplari isolati di Roverella o altre essenze tutelate dalla L.R. 6/2005, 5. Parchi e giardini pubblici e privati, 6. Terreni incolti con enula ceppitoni e senecio serpeggiante.
STAFFOLO CENTRO
PARTE URBANA
In questa zona le formazioni vegetali che si rinvengono all’interno del perimetro delle aree oggetto di variante al P.R.G. sono le seguenti: 1. In località Salmagina in zona di espansione residenziale C1 si rinvengono prevalentemente soprassuoli agrari composti da vigneti ed olivi sparsi con esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo le strade ed in prossimità delle abitazioni rurali. 2. Nelle aree di espansione residenziale C1 e C3 ubicate tra via Castellaretta e via Donatori del sangue, si rinvengono rispettivamente seminativo nudo e soprassuoli agrari composti da vigneti e singoli alberi da frutto, con esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati in prossimità delle corti coloniche delle abitazioni rurali esistenti. 3. Nell’area compresa tra la strada provinciale dei Castelli, via M. Luther King e la Strada vicinale San Giovanni, in zona di espansione residenziale C1, il terreno si presenta in parte seminativo ed in parte coltivato a vigneto. Lungo la strada vicinale San Giovanni vi sono radicate, disposte in filare, alcune Roverelle (Quercus pubescens). 4. Nella zona di espansione residenziale C1 ubicata in via Madonna del Piano, si rinviene terreno seminativo associato ad Olivi sparsi. 5. Nelle due zone di espansione residenziale C1 adiacenti la strada comunale Santa Caterina si rinvengono rispettivamente un vigneto e terreno incolto con Olivi sparsi nella zona di espansione più a monte e semplicemente terreno incolto in quella più a valle. 6. Infine nella zona di espansione delle aree verdi attrezzate F2.3 si rinviene attualmente un’area piantumata con resinose in particolare Pino d’aleppo (Pinus halepensis) con sporadica presenza di Pioppo nero (Popolus nigra). In particolare si rileva che i Pini radicati nell’area in oggetto, essendo la zona particolarmente esposta ai venti provenienti dai quadranti settentrionali, hanno subito vari danneggiamenti sia alla chioma, con lo schianto di intere branche, che al fusto con perdita della parte apicale dell’albero.
PARTE EXTRAURBANA
7. In zona extraurbana inoltre, in corrispondenza delle due zone di insediamenti residenziali di ampliamento indicati con la sigla Ce1 che si trovano lungo la scorciatoia Chiatti sulla strada provinciale di San Paolo, si rinvengono sia vigneti che zone a seminativo con piccole estensioni di oliveto e di alberi da frutta. In particolare all’interno della zona Ce1 più grande ed esposta ad Est, in corrispondenza di un fosso di scolo delle acque meteoriche, vi è radicata una siepe di Olmo campestre (Ulmus minor). Infine a confine con le suddette zone di ampliamento, generalmente lungo le strade, poderali e non, sono radicati alcuni alberi di Roverella (Quercus pubescens). 8. In località Fornace nella zona di espansione di nuclei produttivi De1 si rinviene terreno seminativo nudo che circonda il parco di pertinenza dell’ex ristorante “La Ciminiera”, al cui interno sono radicate essenze varie con prevalenza di Cipresso comune (Cupressus sempervirens), Pino domestico (Pinus pinea), Pino d’aleppo (Pinus halepensis), Tilia spp., ecc..
FRAZIONE COSTE
PARTE URBANA
In questa zona le formazioni vegetali che si rinvengono all’interno del perimetro delle aree oggetto di variante al P.R.G. sono le seguenti: 1. Nelle tre zone di espansione residenziale C2 ubicate lungo la strada provinciale di San Paolo (n.35) in direzione Coste, si rinvengono rispettivamente seminativo nudo, nelle due aree ubicate nel versante nord della strada provinciale, mentre in quella ubicata nel versante sud si trova seminativo nudo interrotto da un fosso di scolo in cui è radicata una siepe di Olmo campestre (Ulmus minor) che divide l’intera superficie in due appezzamenti. Sempre nello stessa area, immediatamente a ridosso della strada provinciale, vi sono radicate n. 3 Roverelle (Quercus pubescens). 2. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada statale 502 e la strada provinciale di S. Paolo (n.35) si rinvengono un Cipresso comune (Cupressus sempervirens) ed un Pino domestico (Pinus pinea) radicati al centro dell’area ed un filare misto di Cipresso comune (Cupressus sempervirens) e Cipresso dell’Arizona (Cupressus glabra) radicati lungo il perimetro dell’area. 3. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada statale 502 e la strada comunale San Vittore, prevale il terreno incolto con una siepe mista di Olmo campestre (Ulmus minor) e Tamerice (Tamarix gallica) radicata intorno all’ex abitazione rurale esistente. 4. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada provinciale n. 35 e la strada comunale San Vittore, si rinviene esclusivamente terreno seminativo nudo. 5. Infine nella zona di espansione residenziale C1 collegata, a quella destinata ad attività produttive D3 da un’area verde attrezzata F2.3, tutte ubicate lungo la strada statale 502 in direzione Mummuiola, si rinviene terreno seminativo nudo associato a soprassuoli agrari: in particolare due appezzamenti di vigneto ed olivi sparsi.
PARTE EXTRAURBANA
6. In zona extraurbana invece, in corrispondenza della zona destinata ad impianti sportivi F1.2 ubicata sulla strada provinciale di San Paolo (n. 35), in direzione Coste, si rinviene terreno seminativo nudo con due filari di olivi ed una Roverella (Quercus pubescens) radicata vicino alla strada provinciale. 7. Infine nelle due zone di completamento residenziale Be1 sempre ubicate sulla strada provinciale di San Paolo (n. 35), in direzione Coste, si rinviene rispettivamente: nella prima terreno seminativo nudo, mentre nella seconda si trova terreno seminativo con olivi sparsi ed una siepe di Cipresso comune (Cupressus sempervirens) disposta ad U. 6. PRESCRIZIONI SPECIFICHE DA ADOTTARE NELLE AREE OGGETTO DI VARIANTE
Da quanto sopra esposto si evince che in linea generale non esistono dal punto di vista botanico vegetazionale formazioni vegetali che impediscano l’urbanizzazione delle zone in questione, fatte salve le prescrizioni da adottare in ciascuna delle zone sopra descritte. In particolare nelle zone di espansione in cui si sono radicate essenze o formazioni vegetali tutelate dalla L. R. n. 6 del 23/02/2005, si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:
STAFFOLO CENTRO
PARTE URBANA
1. In località Salmagina, in zona di espansione residenziale C1, si dovranno salvaguardare gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo le strade ed in prossimità delle abitazioni rurali. Al fine di tutelare l’integrità di ogni singola Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 2. Nelle aree di espansione residenziale C1 e C3 ubicate tra via Castellaretta e via Donatori del sangue, si dovranno salvaguardare gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo le strade ed in prossimità delle abitazioni rurali. Al fine di tutelare l’integrità di ogni singola Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 3. Nell’area compresa tra la strada provinciale dei Castelli, via M. Luther King e la Strada vicinale San Giovanni, in zona di espansione residenziale C1, si dovranno salvaguardare gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo la strada vicinale San Giovanni. Al fine di tutelare l’integrità di ogni singola Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 4. Nella zona di espansione residenziale C1 ubicata in via Madonna del Piano, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione. 5. Nelle due zone di espansione residenziale C1 adiacenti la strada comunale Santa Caterina, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione. 6. Infine nella zona di espansione delle aree verdi attrezzate F2.3 attualmente piantumata in prevalenza con Pino d’aleppo (Pinus halepensis), si prescrive la graduale sostituzione di tali conifere con latifoglie autoctone appartenenti ai generi Quercus, Fraxinus, Acer, Ostrya, Popolus, Ulmus, Carpinus, ecc..
PARTE EXTRAURBANA
7. In zona extraurbana, nella più grande delle due zone di insediamenti residenziali di ampliamento indicati con la sigla Ce1 che si trovano lungo la scorciatoia Chiatti sulla strada provinciale di San Paolo (n. 35), si prescrive la salvaguardia della siepe di Olmo campestre (Ulmus minor) esistente in corrispondenza del fosso di scolo delle acque meteoriche. Nel caso in cui non esistano soluzioni tecnicamente alternative all’abbattimento di tale siepe, come prevede la L.R. 6 del 23/02/2005 si dovrà provvedere alla piantumazione compensativa di una siepe di lunghezza almeno pari a quella estirpata. Si dovranno infine salvaguardare gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo le strade. Al fine di tutelare l’integrità di ogni singola Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 8. Infine in località Fornace nella zona di espansione di nuclei produttivi De1, si auspica la stesura di uno studio che riveda la distribuzione delle essenze radicate nel parco di pertinenza dell’ex ristorante “La Ciminiera”. In particolare tale studio dovrà prevedere la parziale sostituzione delle conifere esistenti con latifoglie autoctone appartenenti ai generi Quercus, Fraxinus, Acer, Ostrya, Popolus, Ulmus, Carpinus, ecc.. Nella restante parte della comparto De1 non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione.
FRAZIONE COSTE
PARTE URBANA
1. Nelle due zone di espansione residenziale C2 ubicate a sinistra della strada provinciale di San Paolo (n.35) in direzione Coste, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione. 2. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata a destra della strada provinciale di San Paolo (n.35) in direzione Coste, si prescrive la salvaguardia della siepe di Olmo campestre (Ulmus minor) esistente in corrispondenza del fosso di scolo delle acque meteoriche. Nel caso in cui non esistano soluzioni tecnicamente alternative all’abbattimento di tale siepe, come prevede la L.R. 6 del 23/02/2005, si dovrà provvedere alla piantumazione compensativa di una siepe di lunghezza almeno pari a quella estirpata. Si dovranno infine salvaguardare gli esemplari di Roverella (Quercus pubescens) radicati lungo la strada provinciale. Al fine di tutelare l’integrità di ogni singola Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 3. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada statale 502 e la strada provinciale di S. Paolo (n.35) si prescrive la salvaguardia del Cipresso comune (Cupressus sempervirens) e del Pino domestico (Pinus pinea) radicati al centro dell’area, nonché del filare misto di Cipresso comune (Cupressus sempervirens) e Cipresso dell’Arizona (Cupressus glabra) radicati lungo il perimetro dell’area. Nel caso in cui non esistano soluzioni tecnicamente alternative all’abbattimento di tali essenze, come previsto dalla L.R. 6 del 23/02/2005, si dovrà provvedere alla piantumazione compensativa in ragione del doppio delle piante abbattute. 4. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada statale 502 e la strada comunale San Vittore, si prescrive la tutela della siepe mista di Olmo campestre (Ulmus minor) e Tamerice (Tamarix gallica) radicata intorno all’ex abitazione rurale esistente. Nel caso in cui non esistano soluzioni tecnicamente alternative all’abbattimento di tale siepe, così come previsto dalla L.R. 6 del 23/02/2005, si dovrà provvedere alla piantumazione compensativa di una siepe di lunghezza almeno pari a quella estirpata. 5. Nella zona di espansione residenziale C2 ubicata in prossimità dell’incrocio tra la strada provinciale n. 35 e la strada comunale San Vittore, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione. 6. Infine nella zona di espansione residenziale C1 collegata, a quella destinata ad attività produttive D3 da un’area verde attrezzata F2.3, tutte ubicate lungo la strada statale 502 in direzione Mummuiola, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione.
PARTE EXTRAURBANA
7. In zona extraurbana invece, in corrispondenza della zona destinata ad impianti sportivi F1.2 ubicata sulla strada provinciale di San Paolo (n. 35), in direzione Coste, si dovrà salvaguardare la pianta di Roverella (Quercus pubescens) radicata vicino la strada provinciale. Al fine di tutelare l’integrità della Roverella sono da evitare sbancamenti e/o scavi effettuati ad una distanza dal tronco della pianta inferiore alla proiezione della chioma sul terreno. 8. Infine nella prima delle due zone di completamento residenziale Be1 ubicate sulla strada provinciale di San Paolo (n. 35), in direzione Coste, non essendovi radicate specie o formazioni vegetali tutelate non è prevista alcuna prescrizione. Mentre nella seconda zona Be1, si prescrive la salvaguardia della siepe di Cipresso comune (Cupressus sempervirens) disposta ad U. Nel caso in cui non esistano soluzioni tecnicamente alternative all’abbattimento di tale siepe, così come previsto dalla L.R. 6 del 23/02/2005, si dovrà provvedere alla piantumazione compensativa di una siepe di lunghezza almeno pari a quella estirpata.
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