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Piano Regolatore Generale (IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.) Norme Tecniche di Attuazione |
Comune di ROSORA Provincia di Ancona |
TITOLO 3 LA GESTIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO CAPO 3.1 TERRITORIO EXTRAURBANO Art. 40 E.O.4 Aree di salvaguardia dell’assetto idrogeologico a tutela orientataSono zone soggette a potenziale instabilità e che comunque rispondono alle esigenze della conduzione agricola dei suoli. Al loro interno sono comprese anche le zone censite ed individuate dal PAI come aree a rischio frana con indice di pericolosità geomorfologica Avd P1-P2-P3 e per le quali valgono gli indirizzi e le prescrizioni riportate nell’ art.12, comma 3, delle Norme di Attuazione del PAI (Disciplina delle aree di versante in dissesto). La categoria d’uso prevalente deve essere quella della conduzione agricola dei suoli e la funzione territoriale è la conservazione degli elementi caratterizzanti. Sono da privilegiare altresì tutti gli interventi atti al depotenziamento dell’eventuale rischio idrogeologico. Le destinazioni d’uso complementari debbono essere accertate e dichiarate dal R.U.P. come compatibili con la funzione territoriale. Il R.U.P dovrà inoltre attestare l’avvenuta mitigazione del rischio che possa consentire l’insediamento di usi diversi dal quelli esistenti. Categorie d’intervento sui manufatti esistenti: MO - Manutenzione ordinaria MS – Manutenzione straordinaria RC – Restauro e risanamento conservativo RE – Ristrutturazione edilizia NC – Nuova costruzione Parametri edificatori di cui alla L.R. 13/90 e ss.mm Le modalità realizzazione di eventuali interventi sono subordinate all’esecuzione di specifici studi di carattere geologico-geotecnico nel rispetto del D.M. 11/03/1988 e delle vigenti normative tecniche e sismiche. In particolare si dovrà: - condurre un rilevamento geologico-geomorfologico a scala non inferiore a 1:2.000, comprendente un intorno “significativo” dell’area oggetto di trasformazione; - caratterizzare litostratigraficamente e mitologicamente il terreno attraverso l’esecuzione di idonee indagini in situ; - caratterizzare i litotipi dal punto di vista geotecnico attraverso l’esecuzione di idonee prove in situ e/o di laboratorio; - caratterizzare i litotipi dal punto di vista della risposta sismica locale attraverso l’esecuzione di idonee prove geofisiche in situ; - verificare i livelli statici e dinamici della falda, meglio se attraverso l’installazione di piezometri da monitorare per un periodo significativo; - eseguire verifiche di stabilità di versante (equilibrio limite) in condizioni di amplificazione sismica, in funzione delle trasformazioni previste; In fase di progettazione esecutiva, si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: - Tenuto conto dei livelli piezometrici sotterranei (anche di quelli a carattere stagionale) e delle possibili variabili geologiche e geotecniche, effettuare verifiche di stabilità del versante post-opera, rispondenti ai dettami della lettera G del D.M. 11/03/1988, indirizzate altresì alla ricerca del fattore di sicurezza anche in condizioni dinamiche; - Prevedere le necessarie opere di presidio strutturali e non strutturali, anche in funzione degli esiti delle verifiche di cui al precedente punto, finalizzate alla tutela delle opere di trasformazione urbanistica da eventuali riattivazioni dei dissesti e/o evoluzioni retrogressive di versante; - Tutte le reti di smaltimento delle acque di regima azione superficiale e sotterranee dovranno essere realizzate con particolari attenzioni, finalizzate ad evitare dispersioni pregiudizievoli agli effetti della stabilità, prevedendone una regolare manutenzione; - L’eventuale movimentazione terra (sbancamenti e riporti) e la modifica dei profili naturali del versante, andranno limitati il più possibile e comunque realizzati secondo criteri metodologici che tengano conto dei requisiti fisici e meccanici dei terreni interessati dai lavori e dalle opere, ed in generale dovranno essere precedute da opere di presidio strutturali adeguatamente dimensionate in funzioni delle sollecitazioni attese; - Per le opere di presidio sono da privilegiare strutture tipo “terre rinforzate” realizzate secondo i criteri dell’ingegneria naturalistica.
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