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Piano Regolatore Generale (IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.) Norme Tecniche di Attuazione |
Comune di ROSORA Provincia di Ancona |
TITOLO 3 LA GESTIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO CAPO 3.1 TERRITORIO EXTRAURBANO Art. 43 E.I.7 Aree delle emergenze geologiche a tutela integraleTali zone identificano gli ambiti che, in relazione all’assetto geomorfologico ed alla configurazione del paesaggio, non debbono essere oggetto di trasformazione dei suoli. Al loro interno sono comprese anche le zone censite ed individuate dal PAI come aree a rischio frana con indice di pericolosità geomorfologica Avd P1-P2-P3 e per le quali valgono gli indirizzi e le prescrizioni riportate nell’ art. 12, comma 3, delle Norme di Attuazione del PAI (Disciplina delle aree di versante in dissesto). La categoria d’uso prevalente deve essere quella della conduzione agricola dei suoli, la conservazione degli elementi caratterizzanti la funzione territoriale ed il ripristino delle condizioni paesistico-ambientali protette. Sono ammessi interventi di trasformazione volti alla riqualificazione dell’immagine e delle specifiche condizioni d'uso del bene considerato, valorizzandone le peculiarità presenti. Sono da privilegiare altresì tutti gli interventi atti al depotenziamento dell’eventuale rischio idrogeologico. Le destinazioni d’uso complementari debbono essere accertate e dichiarate dal R.U.P. come compatibili con la funzione territoriale. Vanno comunque salvaguardati i principali elementi naturali presenti costituiti dalle scarpate morfo-strutturali sub-verticali con le stratificazioni ciclotemiche di formazione sabbioso-arenacea pliocenica in affioramento. È comunque vietata l’alterazione geomorfologica del terreno. Categorie d’intervento sui manufatti esistenti: MO - Manutenzione ordinaria MS – Manutenzione straordinaria RC – Restauro e risanamento conservativo RE – Ristrutturazione edilizia Le modalità realizzazione di eventuali interventi, con eventuali prescrizioni e limitazioni, sono subordinate all’esecuzione di specifici studi di carattere geologico-geotecnico nel rispetto del D.M. 11/03/1988 e delle vigenti normative tecniche e sismiche. In particolare si dovrà: - condurre un rilevamento geologico-geomorfologico a scala non inferiore a 1:2.000, comprendente un intorno “significativo” dell’area oggetto di trasformazione; - caratterizzare litostratigraficamente e mitologicamente il terreno attraverso l’esecuzione di idonee indagini in situ; - caratterizzare i litotipi dal punto di vista geotecnico attraverso l’esecuzione di idonee prove in situ e/o di laboratorio; - caratterizzare i litotipi dal punto di vista della risposta sismica locale attraverso l’esecuzione di idonee prove geofisiche in situ; - verificare i livelli statici e dinamici della falda, meglio se attraverso l’installazione di piezometri da monitorare per un periodo significativo e non inferiore ad un anno; - verificare la stabilità dell’area attraverso l’installazione di tubi inclino metrici da monitorare per almeno un anno; - eseguire verifiche di stabilità di versante (equilibrio limite) in condizioni di amplificazione sismica, in funzione delle trasformazioni previste; - redigere la seguente cartografia di base in scala non inferiore a 1:2.000: 1) carta geologica e schema idrogeologico; 2) carta geomorfologica 3) sezioni geologiche 4) carta litotecnica 5) carta delle zone suscettibili di amplificazioni o instabilità dinamiche locali. Si dovranno inoltre definire i criteri di intervento, di riduzione del rischio ed eventualmente di monitoraggio.
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