Piano Regolatore Generale

(IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.)

Norme Tecniche di Attuazione

Comune di

ROSORA

Provincia di Ancona

TITOLO 4 L’ATTUAZIONE DEL PIANO

CAPO 4.2 L’ATTUAZIONE INDIRETTA

art. 63 qualificazione degli strumenti di attuazione

I piani attuativi sono quelli previsti dalle leggi nazionali e dalla LR 34/92. Le caratteristiche dei suddetti piani nonché le procedure per le relative approvazioni sono quindi quelle previste dalle vigenti leggi nazionali e regionali. Il tipo di strumento viene definito nelle Deliberazioni di adozione dei Piani stessi.

 

art. 63 bis Lo studio di compatibilità idraulica  negli strumenti di attuazione

La redazione dei Piani Attuativi deve essere associata ad uno studio di compatibilità idraulica  che garantisca le modificazioni di un’area con invarianza idraulica cioè la trasformazione di un’ambito che non provochi un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa.

In termini normativi si dovranno attivare, attraverso i principi esposti, le seguenti azioni:

ð  Ogni nuovo intervento urbanistico di tipo indiretto, al fine di una efficace prevenzione dei dissesti idraulici ed idrogeologici, dovrà contenere uno studio di compatibilità idraulica che valuti per le nuove previsioni insediative le possibili alterazioni causate al regime idrico.

ð  Lo studio di compatibilità idraulica dovrà essere parte integrante dello strumento urbanistico attuativo e ne dovrà asseverare la compatibilità con le condizioni idrauliche del territorio.

ð  In relazione all’applicazione dell’invarianza idraulica lo studio di compatibilità idraulica dovrà:

ü  essere corredato di analisi pluviometriche con ricerca delle curve di possibilità climatica per durate di precipitazioni corrispondenti al tempo di corrivazione critico per le aree da trasformare;

ü  fare riferimento al tempo di ritorno fissato dalla normativa vigente per la tutela dei corsi d’acqua;

ü  potrà utilizzare modelli matematici per il calcolo delle portate di piena (tra i modelli di tipo analitico/concettuale di trasformazione afflussi/deflussi si potrà far riferimento, a mero titolo di esempio non esaustivo, a modelli tipo il Metodo Razionale e il Metodo dell’Invaso).

ü  dovrà definire il volume di acqua da destinare a laminazione delle piene in modo da garantire che la portata di efflusso rimanga costante;

ü  dovrà contenere la definizione delle eventuali misure di mitigazione / compensazione volte a mantenere costante il coefficiente udometrico secondo il principio dell’invarianza idraulica.

Tra le opere di mitigazione per rendere compatibile l’intervento si elencano, anche in questo caso a mero titolo di esempio non esaustivo, le seguenti misure compensative:

-  utilizzo di pavimentazioni drenati su sottofondo permeabile per i parcheggi;

-  aree verdi conformate in modo tale da massimizzare le capacità di invaso e la laminazione;

-  creazioni di invasi compensativi;

-  manufatti di controllo delle portate delle acque meteoriche;

-  sovradimensionamento delle reti fognarie;

-  tiranti idraulici ammessi nell’invaso e limitate luci di scarico in modo da garantire la conservazione della portata massima defluente nell’area in trasformazione ai valori precedenti all’impermeabilizzazione;

-  per piccole superfici impermeabilizzate, nel caso di terreni ad elevata capacità di accettazione di pioggia, in presenza di falda idrica sufficientemente profonda e senza rischio di inquinamento, è possibile prevedere la realizzazione di sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso prodotti dall’impermeabilizzazione.

  

INDICE DELLE NORME

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