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Piano Regolatore Generale (IN ADEGUAMENTO AL P.P.A.R.) Norme Tecniche di Attuazione |
Comune di ROSORA Provincia di Ancona |
TITOLO 1 LA STRUTTURA GENERALE CAPO 1.3 GLOSSARIO Art.8 funzioni territoriali, classi e destinazioni d’usoNel rispetto delle disposizioni del DM 1444/68 relative agli usi ammessi nelle zone territoriali omogenee, il Piano: Þ individua le funzioni territoriali delle singole zone urbanistiche nel successivo titolo 3 delle presenti NTA Þ individua le categorie d'uso degli immobili e dei suoli, specificando eventualmente le categorie prevalenti e quelle complementari (categorie complementari da intendersi quindi compatibili con la categoria prevalente, la quale determina comunque la funzione territoriale dell'area, di cui al punto precedente). Nelle presenti NTA non vengono fissate soglie quantitative di SUL tra le categorie complementari e prevalenti; queste ultime debbono comunque rappresentare la quantità maggiore e configurare la funzione territoriale dell’azzonamento. Eventuali soglie percentuali quantitative potranno essere fissate nei piani attuativi delle aree a trasformazione indiretta. Þ esemplifica le principali destinazione d'uso ricomprese nelle più ampie categorie d'uso. Le singole destinazioni d'uso, negli ambiti ad attuazione indiretta, possono essere rettificate in sede di Piano Attuativo, utilizzando le destinazioni individuabili nelle categorie d’uso già comunque previste nell’azzonamento. Ciò non costituisce Variante al Piano.
8.1 - elencazione delle categorie d'uso ed esemplificazione delle destinazioni d'uso
Usi insediativi (edifici e relative aree di pertinenza):
Categoria d'uso R - Residenze rl ‑ abitazione civile (compresi uffici e studi privati di piccola entità, siti all’interno di unità immobiliari destinate a residenza e comunicanti con essa, senza ingresso indipendente e ad uso esclusivo di uno o più componenti del nucleo familiare) r2 ‑ abitazione collettiva (residenze sociali e assistite)
Categoria d'uso C - Commercioc4 ‑ magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi per attività commerciali; inoltre sono ricompresi in c4 le attività artigianali di servizio a basso concorso di pubblico (parrucchiere, centri estetici, solarium, ecc…) c5 ‑ mercati di zona c7 ‑ attrezzature ristorative e ricettive (ristoranti, alberghi, ecc…) EdV ‑ esercizi commerciali di vicinato con superficie di vendita fino a 150 mq In riferimento agli usi appartenenti alla Categoria d'uso C – Commercio, alla loro gestione urbanistica e regolamentare si rinvia alle disposizioni legislative e regolamentari operanti, con particolare riferimento al testo vigente della Legge Regionale 10 novembre 2009, n. 27, Testo unico in materia di commercio ( B.U.R. 13 novembre 2009, n. 106 ) ed ai Regolamenti connessi.
Categoria d'uso S - Servizi di uso pubblico e di interesse collettivo s1 ‑ sanità s2 ‑ istruzione inferiore s3 ‑ istruzione superiore s4 ‑ sport s5 ‑ ricreativo culturale a basso concorso di pubblico (palestre private, sale gioco, musei…) s6 ‑ ricreativo culturale ad alto concorso di pubblico (cinema, teatri, discoteche …) s7 ‑ culto s8 ‑ impianti militari e caserme s9 ‑ sedi istituzionali ed amministrative comunali s10 ‑ servizi civici
Categoria d'uso AS - Attività produttiva di servizio as1 ‑ uffici e studi professionali (distinti da quelli descritti e ricompresi in r1), agenzie, centro di elaborazione dati, ecc… as2 ‑ attività terziarie ad alto concorso di pubblico (banche, servizio per industria e ricerca…) as3 ‑ attività di servizio ed assistenza tecnica as4 ‑ attività fieristica ed espositiva as5 ‑ autorimesse per parcheggio pubblico a pagamento
Categoria d'uso AP - Attività produttiva industriale ai1 ‑ attività di produzione industriale ai2 ‑ magazzinaggio e deposito per attività industriale ai3 ‑ magazzinaggio, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli ai4 - attrezzature di servizio alle aree produttive, piattaforme logistiche specifiche per la categoria AP: Þ Gli eventuali nuovi insediamenti di attività definite insalubri nel DM 05/09/1994, in riferimento all'art.216 del testo unico delle leggi sanitarie, sono ricomprese nella categoria AP. Þ Nella categoria AP, previa apposita Deliberazione del Consiglio Comunale, sono ammesse anche le industrie a rischio di incidente rilevante (DPR 175/88 e successive modificazioni ed integrazioni). Þ Nelle destinazioni d'uso della categoria AP può essere ricompresa la residenza di custodia (alloggio del custode) che non potrà superare il 35% della SUL d'intervento e comunque non dovrà avere una SUA superiore a mq.95. Per ciascun insediamento produttivo potrà essere realizzato un unico alloggio. Þ Nelle destinazioni d'uso della categoria AP è consentita la possibilità di installare tettoie per una superficie massima pari al 15% della SUL ammessa, in adiacenza ai manufatti insediati e senza che ciò costituisca cubatura ai fini delle potenzialità edificatorie.
Categoria d'uso AA - Attività produttiva artigianale aa1 ‑ artigianato compatibile con la residenza e relativo magazzinaggio (laboratori, artigianato di servizio a basso concorso di pubblico) aa2 - artigianato incompatibile con la residenza per fattori ambientali e relativo magazzinaggio e deposito (falegnameria, elettrauto, ...)
Categoria d'uso AG - Attività agricola e zootecnica ag1 ‑ magazzinaggio e deposito per attività agricole e ricovero animali ag2 ‑ impianti ed attrezzature per l'allevamento industriale degli animali (stalle, silos, ecc.) ag3 ‑ serre ag4 ‑ impianti e attrezzature per attività produttive di carattere agricolo ( frantoi, cantine,...) ag5 ‑ impianti ed attrezzature per agriturismo (ai sensi della l.r. 3/2002) ag6 - abitazione rurale (ai sensi della l.r. 13/1990)
Usi di Servizio (impianti ed attrezzature):
Categoria AI - Impianti di servizio (impianti ed attrezzature) t1 ‑ trasformazione e distribuzione energia elettrica t2 ‑ impianti, attrezzature e rete distribuzione gas t3 ‑ impianti ed infrastrutture di trasporto delle comunicazioni e delle informazioni t4 ‑ impianti ed infrastrutture di trattamento e trasporto dell'acqua t5 ‑ impianti ed attrezzature per lo smaltimento dei rifiuti t6 ‑ impianti ed attrezzature tecnologiche varie
Usi del suolo non insediativi:
Categoria d'uso SA - Spazi aperti ad uso ricreativo zonale e di servizio z1 ‑ attività ricreativo‑culturali, con relativi impianti ed attrezzature a basso concorso di pubblico z2 ‑ attività ricreativo‑culturali, con relativi impianti ed attrezzature ad alto concorso di pubblico z3 ‑ protezione civile, stanzialità temporanee (nomadi, circhi, fiere, …) z4 ‑ spazi per parcheggi di superficie z5 ‑ spazi aperti per mercati, manifestazioni,...
Categoria d'uso AV - Aree a dominante verde v1 ‑ spazi aperti ad uso prevalentemente sportivo v2 ‑ spazi aggregativi (piazze a funzione pedonale,...) v3 ‑ giardini e parchi attrezzati v4 ‑ orti urbani v5 ‑ boschi urbani
Categorie d'uso AD - sfruttamento delle superfici (depositi,...) d1 ‑ attività di magazzinaggio a cielo aperto con relativi impianti ed attrezzature (materiale per edilizia, esposizioni all'aperto) d2 ‑ autodemolizioni d3 - stazioni di autoservizio / rifornimento carburante d4 - vivaismo
Categorie d'uso US - connesse all’utilizzo delle risorse del suolo g1 ‑ usi produttivi agricoli ‑ coltivazioni (seminativo industriale) g2 ‑ usi produttivi agricoli ‑ coltivazioni legnose g3 ‑ usi produttivi agricoli ‑ coltivazioni ortofrutticole g4 ‑ usi produttivi agricoli di supporto (lagoni di accumulo, sbancamenti e reinterri,...) g6 ‑ pastorizia g7 ‑ silvicultura g* - per gli usi connessi allo sfruttamento del suolo non contemplati nell'elenco occorre riferirsi alla lr 13/90 ed alle altre discipline specifiche dettatela Regolamenti Comunali e dalla normativa regionale in riferimento all'uso del suolo (attività estrattive, ecc..).
Categorie d'uso UNC – uso non classificato Rientrano in questa categoria tutte le destinazioni che non sono classificate nei punti precedenti; il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, con atto dirigenziale, ricondurrà i casi UNC, per caratteristiche intrinseche, alle destinazioni d’uso codificate.
8.2 cambio di destinazione d'uso e mutamento d'uso Si intende per cambio di destinazione d'uso il passaggio dall'una all'altra delle categorie d'uso sopra elencate. Laddove la categoria non sia prevista per quella specifica zona dal Piano, tale cambio è ammesso con procedura di Variante. Non costituisce cambio di destinazione d'uso ma unicamente mutamento d'uso, una variazione che interviene nell'ambito della medesima categoria e che non comporti incrementi nella dotazione degli standards pubblici. Il mutamento d'uso è sempre ammesso, senza che ciò costituisca variante di Piano, sempre nel rispetto di eventuali specifiche disposizioni di legge e/o di specifici regolamenti di settore (igienici, ambientali, ecc ...). In relazione al mutamento d'uso, per gli aspetti relativi al rapporto con le categorie di intervento, con la natura dell'atto autorizzativo ed infine con l’onerosità o meno del mutamento si faccia riferimento ad apposito Regolamento Comunale o, in subordine, al REC ed alle vigenti disposizioni di legge. Il ricorso alla Variante approvabile in via definitiva dal Consiglio Comunale è possibile nei limiti formulati all'art.15 della LR 34/92 e successive modificazioni.
8.3 dotazione di attrezzature per la sosta (private di uso pubblico) Per le disposizioni circa le dotazioni delle aree di sosta relative a tutti gli usi commerciali, si rinvia al testo vigente della Legge Regionale 10 novembre 2009, n. 27, Testo unico in materia di commercio ( B.U.R. 13 novembre 2009, n. 106 ) ed ai Regolamenti connessi.
8.4 usi compatibili, analoghi ed assimilabili La determinazione della compatibilità delle funzioni artigianali nelle zone residenziali, laddove previste come funzioni complementari, spetta al Tecnico Responsabile del Servizio competente, sentita la Commissione Edilizia e le competenti autorità sanitarie. Per gli usi non compresi nel precedente elenco si procederà per analogia. La determinazione degli usi assimilabili per analogia spetta al Tecnico Responsabile del Servizio competente, sentita la Commissione Edilizia. Nelle zone urbanistiche in cui il Piano consente l’uso EdV, a detto uso sono assimilabili anche i laboratori artigiani di piccole dimensioni (max 150 mq. di SUA) in cui la funzione di vendita al minuto risulti essere essenziale allo svolgimento dell'attività artigianale stessa. Esempi: Þ Attività per la cura della persona: barbiere, parrucchiere, estetisti ed assimilabili. Þ Attività di trasformazione di generi alimentari: panifici, pizzerie, pasticcerie, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca ed assimilabili. Þ Artigianato artistico: gioiellerie, lavorazione cuoio e pelli, ceramisti, fiorai, tappezzieri, corniciai, calzolai, abbigliamento su misura ed assimilabili.
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