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Regolamento Edilizio Comunale |
Comune di ROSORA Provincia di Ancona |
TITOLO III - INDICI E PARAMETRI EDILIZI E URBANISTICIArt.
13 1.
Gli indici e i parametri edilizi e urbanistici sono definiti nel modo
seguente: a)
Superficie territoriale (ST) È
l'area complessiva interessata da un intervento urbanistico attuativo,
comprendente le aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria e le aree
destinate all'edificazione. b) Superficie fondiaria (SF) È
l'area destinata all'edificazione, che risulta dalla ST sottraendo le
superficie per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria. c) Superficie utile lorda (SUL) È
la somma delle superfici lorde di ciascun piano dell'edificio, comprese
entro il perimetro esterno delle murature, includendo "bow
window", scale e ballatoi di accesso, vani ascensori, cavedi per
impianti tecnici, nonché il sottotetto qualora abitabile o utilizzabile
(come indicato alla successiva lettera t). Contribuiscono
al calcolo della superficie utile lorda, con una quota pari al 50% della
loro entità, i porticati di uso condominiale ed il piano seminterrato
(come definito alla successiva lettera u). Non
contribuiscono al calcolo della superficie utile lorda: -
i piani completamente interrati (come definiti alla successiva lettera u); -
i porticati pubblici o d'uso pubblico; -
i volumi tecnici emergenti dalla copertura piana o dalle falde del tetto,
destinati ad extracorsa degli
ascensori, scale di accesso alla copertura, locali strettamente necessari
per impianti, serbatoi, vasi di espansione o canne fumarie; -
scale di sicurezza antincendio esterne ed aperte, nonché qualsiasi rampa
esterna di scala non coperta, terrazze e logge aperte. d)
Volume (V) È
la somma dei prodotti della superficie lorda di ciascun piano per
l'altezza dello stesso piano, misurata tra le quote di calpestio del piano
stesso e del piano superiore. Per
l'ultimo piano, l'altezza è quella compresa tra la quota di calpestio e
l'intradosso del solaio piano o, per coperture a falde, l'altezza media
dell'intradosso relativa alla superficie lorda computata. e)
Indice di fabbricabilità territoriale (IT) È
il rapporto tra il volume (V) massimo realizzabile in una determinata zona
e la superficie territoriale (ST) della zona stessa. f)
Indice di utilizzazione territoriale (UT) È
il rapporto tra la superficie utile lorda (SUL) massima realizzabile in
una determinata zona e la superficie territoriale (ST) della zona stessa. g)
Indice di fabbricabilità fondiaria (IF) È
il rapporto tra il volume (V) e la superficie fondiaria (SF). h)
Indice di utilizzazione fondiaria (UF) È
il rapporto tra la superficie utile lorda (SUL) e la superficie fondiaria
(SF). i)
Superficie coperta (SC) È
la proiezione orizzontale delle superfici lorde fuori terra. l)
Indice di copertura (IC) È
il rapporto tra la superficie coperta (SC) e la superficie fondiaria (SF). m)
Altezza delle fronti (H) È
l'altezza di ogni parte di prospetto in cui può essere scomposto
l'edificio, misurata dalla linea di terra alla linea
di copertura computando i corpi arretrati
qualora non compresi. La
linea di terra è definita dall'intersezione della parete del prospetto
con il piano stradale o il piano del marciapiede o il piano del terreno a
sistemazione definitiva. La
linea di copertura è definita, nel caso di copertura piana,
dall'intersezione della parete del prospetto con il piano corrispondente
allo estradosso del solaio di copertura; nel caso di copertura a falde,
dall'intersezione della parete di prospetto con il piano corrispondente
all'estradosso della falda di copertura. Salvo
diversa specifica prescrizione dei singoli strumenti urbanistici, la
misura dell'altezza non tiene conto del vano scala, dell'ascensore e di
canne fumarie, né delle maggiorazioni corrispondenti a bocche di lupo o
agli accessi esterni, carrabili e pedonali, al piano seminterrato, purché
gli eccessi stessi, realizzati in trincea rispetto alla linea di terra,
non siano di larghezza superiore a m. 3. n)
Altezza massima degli edifici (H MAX) È
la massima tra le altezze delle diverse parti di prospetto in cui può
essere scomposto l'edificio, misurate come alla precedente lettera m). Nel
caso di prospetti in cui siano presenti falde inclinate di tetti (a
capanna, sfalsati o ad unico spiovente), per altezza massima si considera
quella corrispondente all'intersezione delle pareti di prospetto con il
piano corrispondente all'estradosso della falda di copertura purché il
colmo non superi di ml. 1,80 l'altezza così misurata; in caso diverso
l'altezza massima va misurata alla linea di colmo (v. figure 1,
2, 3 e 4). Nel
caso che le falde di copertura coincidano con le pareti inclinate dei
prospetti, l'altezza massima va sempre misurata alla linea di colmo (v.
figure 5 e 6). Per
edifici ubicati su terreni con pendenza naturale superiore al 15%,
l'altezza massima consentita dagli strumenti urbanistici, salvo
prescrizioni più restrittive degli stessi, può essere superata di un 20%
nelle parti a valle dei prospetti, con un massimo assoluto di ml. 2,00 (v. figura 7).
o) Distacco tra gli edifici (DF) È
la distanza (minima) tra le pareti antistanti gli edifici, o corpi di
fabbrica degli stessi, salvo le pareti prospettanti sugli spazi interni di
cui alla successiva lettera r), misurata nei punti di massima sporgenza. Due
pareti si intendono prospicienti quando l'angolo formato dal prolungamento
delle stesse è inferiore ai 70 gradi sessagesimali e la sovrapposizione
è superiore a 1/4 della distanza minima tra le pareti stesse. Per
gli edifici gradonati la distanza viene misurata in corrispondenza di ogni
arretramento. p)
Distacco dai confini (DC) È
la distanza tra la proiezione verticale della parete dell'edificio e la
linea di confine, misurata nel punto di massima sporgenza. Si
intende come confine, oltre che la linea di separazione delle diverse
proprietà esistenti o la linea che definisce i diversi lotti o comparti
dei piani attuativi, anche la linea di delimitazione di aree pubbliche per
servizi o attrezzature individuata negli strumenti urbanistici. q)
Distanza dalle strade (DS) È
la distanza tra le proiezione verticale della parete dell'edificio ed il
ciglio della sede stradale, comprensiva di marciapiede e delle aree
pubbliche di parcheggio e di arredo stradale. r)
Spazi interni agli edifici Si
intendono per spazi interni le aree scoperte circondate da edifici per una
lunghezza superiore ai 3/4 del perimetro, così suddivise: -
patio, si intende per patio lo spazio interno di un edificio ad un
solo piano, o all'ultimo piano di un edificio a più piani, con normali
minime non inferiori a m. 6,00 e pareti circostanti di altezza non
superiore a m. 4,00; -
cortile, si intende per cortile lo spazio interno di cui al
successivo articolo
81, comma 1; -
chiostrina, si intende per chiostrina lo spazio interno di cui al
successivo articolo 81, comma 3. s)
Numero dei piani È
il numero dei piani fuori terra, compreso l'ultimo eventuale piano in
arretramento ed escluso il piano seminterrato anche se abitabile o
agibile. t)
Piano sottotetto abitabile o utilizzabile Si
intende per piano sottotetto quello compreso tra il solaio piano di
copertura dell'ultimo piano e le falde del tetto. Il
piano sottotetto è da considerare abitabile ove pur non risultando
destinato ad abitazione presenti un'altezza sufficiente per ottenere
l'abitabilità, ai sensi del D.M. 5 luglio 1975, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale del 18 luglio 1975, n. 190. Il piano sottotetto è da
considerare utilizzabile (e quindi da conteggiare come superficie utile
lorda) quando l'altezza netta interna misurata dal piano del pavimento
alla linea di colmo o comunque nel punto più alto, all'intradosso del
solaio, è superiore a ml.1,50. u)
Piano interrato e piano seminterrato Si
definisce piano seminterrato il piano sito al piede dell'edificio e
parzialmente interrato, quando la superficie delle pareti perimetrali
comprese al di sotto della linea di terra è superiore al 50 % della
superficie totale delle stesse pareti perimetrali. Si
definisce piano interrato il piano sito al piede dell'edificio quando le
pareti perimetrali sono completamente comprese entro la linea di terra,
salvo le porzioni strettamente necessarie per bocche di lupo, accessi,
carrabili e pedonali, purché realizzati in trincea rispetto alla linea di
terra. Nel
caso di edifici di volumetria particolare, sia per le dimensioni che per
la posizione su terreni in forte pendenza e per l'articolazione
volumetrica nell'attacco a terra, ai fini dell'individuazione delle parti
interrate e seminterrate si dovrà scomporre il piano in porzioni
rispettivamente da considerare fuori terra, seminterrate e interrate (v.
figura 8).
v)
Superficie utile abitabile o utilizzabile (SUA) È
la superficie di pavimento degli alloggi o dei locali ad altra
destinazione, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci,
vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di logge e di
balconi. z)
Superficie complessiva (SC) La
superficie complessiva è costituita dalla somma della superficie utile
abitabile e dal 60% del totale delle superfici non residenziali destinate
a servizi ed accessori (Snr), misurate al netto di murature, pilastri,
tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre (Sc = Su + 60% Snr). Le
superfici per servizi ed accessori riguardano: 1)
cantinole, soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche, lavatoi
comuni, centrali termiche ed altri locali a stretto servizio delle
residenze; 2)
autorimesse singole e collettive; 3)
androni di ingresso e porticati liberi; 4)
logge e balconi. I
porticati di cui al numero 3) sono esclusi dal computo della superficie
complessiva qualora gli strumenti urbanistici ne prescrivano l'uso
pubblico. aa)
Fronte dell'edificio Si
intende il tratto visibile, da un punto di vista ortogonale, di un
edificio indipendentemente dall'andamento planimetrico delle pareti che lo
delimitano, e, quindi, la fronte viene calcolata secondo la distanza in
metri tra due punti estremi dell'intero prospetto. bb)
Fabbricato o edificio Si
intende qualsiasi costruzione coperta, comunque infissa al suolo con le più
svariate tecnologie, isolata da vie e spazi vuoti, oppure separata da
altre costruzioni mediante muri maestri che si elevano, senza soluzioni di
continuità, dalle fondamenta al tetto, che disponga di uno o più liberi
accessi sulla via e abbia una o più scale autonome. Per
fabbricato residenziale si intende quel fabbricato o quella parte di
fabbricato destinato esclusivamente o prevalentemente ad abitazione; per
fabbricato non residenziale si intende quel fabbricato o quella parte di
fabbricato destinato esclusivamente o prevalentemente ad uso diverso da
quello residenziale. cc)
Ampliamento Si
intende l'ulteriore costruzione in senso orizzontale o verticale di
abitazioni o di vani in un fabbricato già esistente. dd)
Abitazione, stanza, vano 1)
Per abitazione (appartamento, alloggio) si intende un insieme di vani o
anche un solo vano utile, destinato all'abitare per famiglia, che disponga
di un ingresso indipendente sulla strada o su pianerottolo, cortile,
terrazza; 2)
per vano si intende lo spazio coperto, delimitato da ogni lato da pareti
(in muratura, legno o vetro), anche se qualcuna non raggiunge il soffitto.
La parte interrotta da notevole apertura (arco e simili) deve considerarsi
come divisorio di due vani, salvo che uno di essi, per le sue piccole
dimensioni, non risulti in modo indubbio come parte integrante dell'altro; 3)
per stanza (vano utile) si intende il vano compreso nell'abitazione, che
abbia luce ed aria dirette ed un'ampiezza sufficiente a contenere almeno
un letto (camere da letto, sale da pranzo, studi, salotti, ecc.), nonché
la cucina ed i vani ricavati dalle soffitte, quando abbiano i requisiti di
cui sopra; 4)
per vani accessori si intendono i vani compresi nelle abitazioni
destinati ai disimpegni, bagni, anticamere, corridoi, ecc., nonché la
cucina quando manchi di uno dei requisiti sopraccitati per essere
considerata stanza. |
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